L'Obedience

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sayoko93
view post Posted on 7/6/2009, 16:08




L’Obedience

L’Obedience è una disciplina democratica.
Per potervi allenare non avete bisogno di un grande campo, di ostacoli, di un figurante o di attrezzatura costosa. Tutto quello che vi serve sono 5 conetti, due riportelli, un salto, qualche pezzetto di legno e… un cane. Tutti i cani possono partecipare, compresi i cani senza pedigree.
E tutti i conduttori possono gareggiare, non avete bisogno di correre o di fare tanta strada per lavorare il cane. Vi basta un giardino, un parco, persino il soggiorno può andare bene.

Questa disciplina si è sviluppata dagli anni Trenta negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e nei Paesi Scandinavi. Questi paesi non avevano una tradizione negli sport di utilità e difesa (prove che prevedono che il cane attacchi un figurante), e svilupparono quindi dei programmi di gara di sola obbedienza.

L’addestramento e la gara mettevano in risalto l’addestramento del cane, il suo affiatamento con il conduttore. L’obbiettivo era anche divulgare l’addestramento come strumento per avere una migliore gestione e comprensione del cane. Stati Uniti, Gran Bretagna e Paesi Scandinavi svilupparono programmi nazionali, che ancora oggi si differenziano negli esercizi.

Come abbiamo visto, in una gara di Obedience sono previsti esercizi di sola obbedienza.
Questo significa che cane e conduttore devono affrontare e superare degli esercizi, ottenendo un punteggio per ogni fase della gara, e una qualifica finale.
Il programma europeo, riconosciuto dalla FCI, prevede in classe 3: la condotta alle tre andature (passo normale, di corsa e passo lento), le tre posture durante la condotta (seduto, terra, in piedi), la chiamata con due fermate (a terra e in piedi), l’invio al cono e al box (il box è un quadrato di 3 x 3 delimitato da 4 conetti), il riporto direttivo (il cane viene prima inviato al cono, quindi a prendere un riportello a destra o sinistra), il riporto sul salto (il riportello è di metallo), la discriminazione olfattiva (il cane deve riportare il legnetto toccato dal conduttore riconoscendolo tra altri 5), e le posture a distanza (il cane cambia per 6 volte postura a 15 metri, seduto, terra, in piedi, senza avanzare o arretrare).

In Italia l’Obedience viene scoperta da una manciata di intrepidi conduttori nei primi anni Novanta. Nel 2000 viene riconosciuta dall’Enci, e diversi centri cinofili iniziano a proporre dei corsi. Benché il numero di partecipanti sia cresciuto negli ultimi anni, l’Obedience in Italia non ha avuto il successo che ha avuto in Francia, o nei paesi che vantano una tradizione di lunga data.
La ragione principale è che nel nostro paese manca una cultura dell’addestramento all’obbedienza, che viene considerata difficile, ma soprattutto noiosa. Che palle! È il commento più frequente quando parlate di Obedience. E invece no. Il bello dell’Obedience è proprio riuscire a far diventare divertenti gli esercizi di obbedienza, esercizi che in se possono sicuramente risultare noiosi per cane e conduttore.

L’Obedience richiede tanta testa e poche braccia, testa per capire il cane, per riuscire a costruire insieme un risultato altamente preciso e affidabile. Tutto questo è possibile solo se si lavora rispettando il cane: la qualità di lavoro è niente senza qualità di rapporto.

Perché fare Obedience?
Il vostro cane sonnecchia felice sul divano, o langue in giardino. Lo portate ai giardinetti, e gli tirate la pallina. Avete seguito un corso di educazione e ha imparato a sedersi, mettersi a terra e camminare al fianco quando gli dite “piede!” (ehm… più o meno). O magari siete già impegnati nell’Agility o nel percorso per ottenere un brevetto.
Che volere di più? Cosa può darvi l’Obedience?
Dal punto di vista del cane, l’Obedience può essere una occasione per allenare la mente, e non solo il fisico, per imparare abilità utili in gara come nella vita quotidiana, per avere la possibilità di avere tutta la vostra attenzione per se.
Dal vostro punto di vista, l’Obedience vi costringe ad essere onesti. Se la vostra qualità di lavoro non è eccellente, e se il vostro rapporto con il cane non è eccellente, scordatevi la gara. Ogni allenamento di Obedience vi mette di fronte ai vostri limiti, e vi spinge a lavorare per andare oltre. Chiamare un cane ai giardinetti non è davvero difficile se siete in grado di fare una chiamata con due fermate!

Dove cominciare?
Anche se potete davvero lavorare in soggiorno o ai giardinetti, l’Obedience è una disciplina sportiva complessa. Se avete una minima ambizione di partecipare a una gara, è utile confrontarsi con persone che hanno già costruito con il proprio cane gli esercizi della classe 3.
Un errore di impostazione può costare caro, dato che per costruire gli esercizi serve tanto, ma proprio tanto lavoro. Uno dei vantaggi dell’Obedience è che la coercizione non funziona. Istruttori differenti hanno approcci diversi, ma tutti (o quasi), utilizzano in prevalenza metodi gentili.

L’Obedience è la disciplina che ha contribuito di più alla divulgazione del clicker training in Italia, proprio alla tendenza a evitare coercizione e alla complessità dell’addestramento (che mira ad ottenere motivazione per avere velocità e precisione). Non affidatevi a persone che non hanno una reale conoscenza della disciplina.
Ricordate: voi e il vostro cane dovete divertirvi. Sarà obbedienza, ma non sta scritto da nessuna parte che debba essere noiosa!

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